venerdì 22 febbraio 2013

Un inverno da matrioska

La vista dalla mia finestra


Tre influenze in meno di cinque mesi la dicono lunga su quanto mi stia sugli zebedei l'inverno 2012-2013.
E mentre la mia seconda personalità si è presa una vacanza alle Maldive (o erano le Seychelles?), sono qui aspettando la primavera, bramando il sole e le belle giornate, desiderando di poter finirla un giorno di indossare mutande di lana di pecora, maglioni sformati, piumini d'oca giuliva con cappuccio, sciarpe, guanti e stivali mammut a pelo lungo…
Quando esco di casa tutta intabarrata, nemmeno i vicini mi riconoscono e quasi mi mettono in mano 1 € perché mi scambiano per un clochard…
Ancora mi chiedo come ho fatto ad ammalarmi così tante volte, visto che indosso sempre quintali di indumenti, strato su strato come una matrioska.
Che mi serve la palestra? Il mio esercizio fisico quotidiano è la vestizione al mattino e la svestizione la sera. Perderò ben qualche etto o no?
«Sì ma sono gli etti dei vestiti che ti togli, mica il tuo peso»
Eccola che è tornata… Com'erano le Seychelles?
«Ah non so, non ero lì, ero ai Caraibi, ascoltando i "Dirotta su Cuba" e mi è quasi caduto in testa un meteorite»
E figurati, tanto per cambiare sono stata sfiorata dalla fortuna… Qui tutto bene, le solite cose, c'è stato Sanremo.
«Ah, e chi ha vinto?»
Il "Re Matto", e poi ci sono le elezioni, ma che ti frega, tanto voto io…
«Belle notizie no?»
Bella non so ma si è dimesso il papa.
«… dai, è un scherzo?»
Sì, ma da prete.
«Non posso allontanarmi un attimo che succede di tutto»
Eh già, ma tu non hai mai pensato di dimetterti?
«Ma sei fuori?! Posso mica lasciarti da sola in questo mondo che cade a pezzi!»

Eh sì, è un lungo inverno e ancora non è finito… Mi sa che devo tornare dal mio analista.