sabato 24 dicembre 2011

… e non mi sono nemmeno presentata!


Giuro che ho ricevuto un'ottima educazione da parte dei miei genitori, anche se crescendo mi sono rovinata…

Mi chiamo Lorena e lavoro nel mondo della grafica dal 1995. Ma sono una ragioniera mancata, grazie a Dio. Ho studiato in un istituto tecnico ma, tornassi indietro, opterei per le materie umanistiche. Il danno di decidere la scuola e il proprio futuro in un momento della vita in cui non sappiamo cosa far indossare alla Barbie.

A parte questo, ho avuto la fortuna di incontrare una persona straordinaria, un mentore che mi ha indirizzato, senza volerlo in alcun modo, verso quella che si è rivelata la mia vera strada: la grafica.

Beh, all'inizio non sapevo niente di come si costruisce un libretto, dalla sua ideazione all'impaginazione, dalla realizzazione dei lucidi alle lastre, dalla stampa tipografica fino all'intercalatura e alla pinzatura rigorosamente a mano.
Non conoscevo nulla di Pagemaker (!), dell'uso dello scanner e di quant'altro all'epoca passasse il convento.
Eppure quello che stavo facendo mi piaceva: un bollettino parrocchiale.

E quella grande persona che purtroppo è mancata troppo presto mi ha insegnato, nel suo piccolo, un mestiere che sto cercando ignobilmente di portare avanti. Un lavoro che è in continua evoluzione e a cui non si riesce a stare dietro, come per le tecnologie che cercano sempre di superare se stesse. Bisogna sempre aggiornarsi, con hardware e software. Ma quello che bisogna aggiornare non è una macchina o un programma: è il nostro cervello, perché senza quello le tecnologie non servono a nulla.

Non potevo presentarmi a voi senza farvi conoscere la persona che mi ha condotta qui, in qualche modo: sto parlando del compianto Don Tarcisio Bertola, un prete ma prima di tutto un uomo, che ha dato tutto per la sua missione, anche la vita nel suo ultimo viaggio di carità nelle terre della ex Jugoslavia.

Uno degli ultimi ricordi che ho di lui è una sua telefonata, verso l'ora di cena. Chiamava sempre nei momenti meno opportuni ma riusciva a non disturbare mai. Era alle prese con Photoshop, doveva mettere insieme due disegni ma non riusciva perché c'era quello sfondo bianco fastidioso di uno che andava sopra l'altro. Gli spiegai cosa doveva fare e lui, in diretta sul programma, lo fece, ci riuscì e mi ringraziò. Solo dopo un po' mi resi conto di aver insegnato ad un prete a usare la bacchetta magica...

4 commenti:

  1. bella presentazione e bella storia, Lori. ti devo informare che quando sento parlare di bacchette magiche... le mie "antennine potteriane" si attivano e vibrano contente :-) ora mi chiedo: oltre alla fabbricazione di immagini abbiamo un'altra passione in comune?

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  2. Qualcuno ha cercato in verità di attaccarmi la pottermania, ma non c'è riuscito granché. C'è stata la parentesi "romanzi fantasy", tanto da leggerne a decine e provare a scriverne uno, ma è fermo al 17° capitolo...

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  3. Ciao Lory, complimenti per queste pagine, che ho letto con molto piacere!
    Don Tarcisio Bertola è stato una guida e un maestro insuperabile per molti di noi.
    Il Teatrino di S.Barbara è stato per me il luogo magico dove sotto la sua guida ho iniziato da bambino a "calpestare" il palcoscenico e credimi, la sua spinta emozionale non si è affatto esaurita.
    Tanti auguri per il tuo blog, ma soprattutto tanti cari Auguri a te e a tutta la tua famiglia per un 2012 di serenità e di salute!
    Gianni

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  4. Grazie Gianni. Non potevo scrivere il mio blog senza parlare del "TarciDon". E sono contenta se qualcuno vuol dare il proprio contributo per ricordarlo, anche qui, in questo piccolo spazio senza pretese... Grazie ancora e tanti auguri di buon anno a tutti voi, anche da parte di Mirca e consorte!

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